La “Weinstrasse” (o “strada del vino) è la via di comunicazione che, tra silenziose vigne, meleti e castelli, collega il comune di S. Michele all’Adige (TN) con Appiano (BZ) e, con questi, centinaia di anni di storia, cultura ed enogastronomia. La strada, da vivere nel modo più lento, rilassante e curioso possibile, s’insinua lungo la SP 90 e SP 14 toccando, nei suoi 30 km scarsi, paesi quali Caldaro e Termeno. Giungervi è molto facile. Consiglio di prendervi due giorni, possibilmente non oltre il sabato (la domenica le aziende vinicole sono tutte chiuse), e imboccare la A22 Modena-Brennero uscendo, appunto, a S. Michele all’Adige, subito dopo Trento; tempi di percorrenza 2.30-3 ore da Firenze, la mia città.
Il nostro tour enologico inizia a 2 km da qui, a Mezzolombardo, nella piana Rotaliana, madre del rosso Teroldego, corposo e fruttato, dove l’azienda principe è la "Cantina Rotaliana". Immancabile l’acquisto di un paio di bottiglie, non necessariamente Riserva.
La seconda tappa, una delle più succose, è Termeno, paese che, per i suoi prodotti enologici, sta diventando meta turistica molto affermata, tanto da essersi guadagnato sul campo, da pochi anni, la presenza a caratteri cubitali sul nuovo cartello di uscita autostradale, divenuto “Egna-Ora-Termeno”. Qui, nella patria indiscussa del Gewurztraminer altoatesino (il nome tedesco di Termeno è, per l’appunto, Tramin), la cantina regina è la pluridecorata e omonima "Tramin", che ha da poco inaugurato un punto vendita molto più grande e degno di un film di fantascienza. L’azienda propone nettari per ogni gusto e portafoglio (dai 7 ai 20 euro delle selezioni) e potete andare sul sicuro acquistando i principali bianchi Muller Thurgau, Traminer, Pinot Grigio, Pinot Bianco e le selezioni Montan, Nussbaumer, Stoan, Loan. Personalmente lascerei più in disparte i vini rossi.
Termeno è anche sede di alcune delle principali distillerie altoatesine, quali la "Rohner" (impedibile la grappa secca Gold) e la "Psenner" , i marchi più noti insieme a "Pircher" e “Walcher”. In tutte queste aziende segnalate sinora (e nelle prossime) troverete competenza, disponibilità e potrete fare assaggi gratuiti di quasi ogni nettare. Va da sé che, per una forma di galateo e di rispetto, è buona norma acquistare almeno una bottiglia o convergere sin da subito verso le numerose enoteche-bar se lo scopo del viaggio non è la “degustazione” ma la mera ciucca individuale o collettiva.
L'inteno della panoramica cantina Tramin
A 3 km da Termeno, Caldaro è la località che vi propongo per un comodo pranzo scaccia tossine, dopo il viaggio e le prime bevute. Qui effettuate una veloce puntata alle cantine “Kaltern Kellerei” (interessanti il rosso leggero Kaltern See, lo Chardonnay base e il Gewurztraminer superiore Campaner) e all’adiacente "Erste & Neue" (per uno Chardonnay o un Pinot Grigio) e subito dopo recatevi al ristorante Hernnhof (via Stazione), situato all’interno di un castello ristrutturato ma dal fascino antico. Nel menù, piatti di cucina italiana e tirolese. Se invece preferite un pasto più veloce e fatto in casa, subito sopra Caldaro, in località St. Nikolaus, di fianco al capolinea del pullman, Hermann e Margit Luggin vi aspettano nella loro casa-taverna-enoteca Steffelehof, con piatti caldi e freddi della tradizione, verdure del proprio orto e vini bianchi e rossi di loro produzione, ottenuti da selezioni di uve locali. Prima di salutare Caldaro, se in estate, non disdegnate un tuffo nel famoso lago dotato anche di stabilimento balneare con tutti i comfort.
Il comune successivo è quello di Appiano - il mio preferito - dove svolgerete la maggior parte del “lavoro” culturale ed enologico. Questo è costituito da alcune piccole frazioni (S. Michele, S. Paolo, Pigeno, Monte, Cornaiano, Frangarto, Pianizza) ed è il comune italiano col maggior numero di castelli presenti su territorio: circa 180 per non più di 10.000 abitanti! E, cosa ancor più interessante, alcuni si sono trasformati in alberghi o B&B, offrendo romantici e affascinanti soggiorni. Il capoluogo del comune è S. Michele dove, sopra la grossa rotonda sulla Weinstrasse, ha sede l’omonima casa enologica "St. Michael Eppan", una delle più premiate e decantate. Tra i rossi vi consiglio di gustare (ed acquistare) una bottiglia del corposo Legrein – da poche altre parti lo troverete buono così! – e il Cabernet; tra i bianchi, oltre ai classici, ottimo il Pinot Bianco, il Moscato secco (o Goldmuskateller) e l’ottimo Riesling Montiggler. Eccellente la linea superiore St. Valentin.
Uno sguardo sulla vallata da Monte
Azienda meno nota ma altrettanto valida è la “Brigl”, di cui vi suggerisco di sperimentare il Cabernet, il Pinot Grigio e l’ottimo Sauvignon. A un tiro di schioppo dal paese, nelle sovrastanti piccole frazioni di Berg/Monte e Pigeno, non perdete la distilleria "Walcher" (con le grappe di Gewurztraminer e Moscato) e l’azienda “Stroblhof”, l’unica a vendere direttamente dentro il proprio hotel-ristorante i tre vini di produzione: un rosso e i due superbi Sauvignon e Pinot Bianco. Altre cantine presenti nel piccolo comune sono la “H. Lun” a Frangarto (da provare il Goldmuskateller), la “Lanzelin” a Cornaiano (interessante il Pinot Nero) e la “St. Pauls” a S. Paolo.
Visto che probabilmente le forze saranno al limite e le visioni multiple, Appiano è anche il luogo dove trascorrere almeno una notte. Le possibilità non mancano, come l’albergo Cavallino Bianco, nel centro di S. Michele, in un vecchio palazzo signorile del ‘600. Ma, se fossi in voi, prenoterei una doppia in qualche castello di Monte o Pigeno, come al Pashbach - il mio preferito - oppure presso Englar, Tschindlhof, Aichberg, per la modica spesa di 100-120 euro a stanza, prima colazione inclusa. Più costoso e moderno Castel Korb mentre, se per soggiorni più lunghi volete prenotare direttamente un appartamento, l’occasione giusta è Castel Warth. Maggiori informazioni su www.eppan.com. Qualsiasi sia la soluzione scelta, al mattino cercate di dedicare almeno un paio d’ore o ad una gita intorno ai due laghi di Monticolo o a una passeggiata tra Pigeno, Monte e S. Michele, lasciandovi affascinare dagli altri manieri, il verde, le vigne, il silenzio.
L'ingresso di Castel Paschbach
Sazi di caffellatte, strudel, pane nero, burro di malga, mieli e marmellate di montagna e aria buona, rimontate in macchina e proseguite sulla Provinciale fino alle porte di Bolzano, fermandovi subito in periferia presso il quartiere Gries, adiacente l'ospedale. Qui, in un vecchio convento medievale ancora abitato dai frati, è prodotto il miglior Lagrein altoatesino, quello della "Muri-Gries". Poco lontano, anche la sede della “Cantina produttori Bolzano”. Se decidete di fare una visita alla città, magari nel corso della pausa pranzo – personalmente sono però più innamorato della vicina Merano – non dimenticate che in piazza Walther è presente l’unico Sacher Shop italiano!
Da Bolzano, rimontate sulla A22 in direzione nord e uscite alla successiva Chiusa dove, sulla parallela SS 12 (Brennero-Abetone, sic!), trovate la pluripremiata "Eisacktaler", con i suoi superbi bianchi Muller Thurgau, Gewurztraminer e soprattutto il Kerner.
Da Bolzano, rimontate sulla A22 in direzione nord e uscite alla successiva Chiusa dove, sulla parallela SS 12 (Brennero-Abetone, sic!), trovate la pluripremiata "Eisacktaler", con i suoi superbi bianchi Muller Thurgau, Gewurztraminer e soprattutto il Kerner.
Se avete ancora tempo e voglia di bere per poi guidare fino a casa, tornando indietro, da Bolzano imboccate la SS 38 in direzione Merano e uscite a Terlano per indirizzarvi presso la “Terlan” che, nel medesimo punto vendita, gestisce anche i prodotti dell’azienda “Andrian” (Andriano) recentemente acquistata. Per andare sul sicuro, senza ulteriori degustazioni, acquistate almeno una bottiglia di Terlaner, una cuvee di Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon Blanc.
Qui il nostro wine tour si esaurisce, ma prima di riaffrontare l'autostrada, consiglio un esame di autocoscienza e almeno una full immersion in pane nero, acqua, wurstel e canederli! Una postilla sulle grappe: oltre a quelle di etichetta, provate anche le "artigianali" a base di erbe di montagna (ruta, genziana, menta piperita, pino mugo, etc.) in vendita presso i masi di produzione o market specializzati. Il mio maso preferito è il Kraeuterhof a Montevila-Brunico, con oltre 20 distillati al suo attivo. Da da qui è un po' fuori mano, ma magari ve ne parlerò in uno dei prossimi interventi.
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