lunedì 13 settembre 2010

ISTRIA: QUALCHE CONSIGLIO PER UNA PIACEVOLE VACANZA

Se cercate una vacanza all'estero ma vicino casa che abbini mare, cultura ed enogastronomia, il mio consiglio è farvi un giro in Istria. Tanto più che i prezzi sono ancora mediamente sostenibili. Qualcuno cadrà forse dalle nuvole, chiedendosi di quale parte di mondo stiamo parlando. In effetti l'Istria non esiste come entità politico-territoriale autonoma ma come regione peninsulare compresa tra Slovenia e Croazia. A dirla tutta, il punto di partenza sarebbe Muggia, subito dopo Trieste, mentre il punto di arrivo, superate le poche decine di chilometri di costa slovena, è più o meno all'altezza di Rabac, a nord-est di Pola (Pula). I miei suggerimenti istriani riguarderanno essenzialmente l'area croata.

                                                       - Storia, lingua e cultura -
Dal punto di vista storico e culturale, l'Istria è molto affine all'Italia - di cui ha anche fatto parte - e molti sono gli aspetti che lo ricordano. La dominazione Romana ha lasciato notevoli reperti archeologici (soprattutto a Pola e Parenzo), quella Veneziana i centri storici con i tipici campanili e finestre; l'appartenenza all'Italia (dal 1918 al 1945) un bilinguismo riscontrabile ancora su tutti i cartelli stradali e amministrativi. Quasi tutti i residenti (giovani e anziani) parlano inoltre correttamente l'Italiano.

                                                     - Documenti, moneta e strade -
Per accedere alla Croazia non importa il passaporto ma basta la Carta d'identità valida per l'espatrio. La moneta corrente è la Kuna (l'euro per la Slovenia) e al cambio attuale (agosto 2010, ma confermato anche ad agosto 2016) ce ne vogliono 7 e qualche spicciolo per fare 1 euro. Il cambio di valuta può essere effettuato in un qualsiasi paese della costa e non compora nessuna commissione da parte dell'ufficio: quindi potete cambiare il vostro denaro anche più di una volta, a seconda delle esigenze. Attenzione: evitate i vari "Change" situati subito dopo la frontiera, perchè sono gli unici ad applicare la commissione (1,5 %).
Alcuni consigli per chi si muove in macchina. Se vi trovate all'improvviso davanti ad un casello autostradale e non avete Kune non preoccupatevi: qui è possibile pagare anche in Euro, anche se il resto vi verrà reso in Kune. State per rientrare in Italia? Nema problema: a 1 km dalla frontiera con la Slovenia (rotonda in salita, direzione Pola) c'è un distributore di benzina. Potrete eventualmente spenderle lì. Le strade sono ben tenute, larghe e senza autovelox...ma non esagerate, mi raccomando. E' molto bello - cartina alla mano - perdersi tra le colline croate. Occhio però se pensate di attraversare il confine da un qualsiasi posto di frontiera: alcuni valichi non sono "internazionali" ma riservati solo ai residenti. La regola è scegliere quelli segnalati sulle carte o, in assenza di queste, arrivarvi tramite le strade a lunga percorrenza.

                                                        - Mare, spiagge e naturismo -
Amate particolarmente scogli, sassi e acqua alta quasi subito? L'Istria è la vostra terra! Frastagliata e selvaggia come Corsica e Sardegna, è difficile trovare un po' di sabbia nei quasi 500 km di spiagge (isole comprese) e i Croati raccontano mal volentieri questo segreto. Prova ne sia che, quando riuscite a scovarne qualcuna, difficilmente dovrete giocare a Tetris e sentirete parlare una lingua differente da quella locale!
La soluzione più semplice, ma anche meno economica, è accedere ad alcuni campeggi (ad esempio presso la bellissima e bianchissima Salvore, proprio sotto il confine sloveno) che, tramite pagamento di un ticket, volentieri apriranno le loro porte. Altrimenti affidatevi alla buona sorte, a internet (http://www.adriagate.com/Croazia-it/Spiaggie-di-sabbia-Croazia) e a qualche amicizia in loco. Il consiglio di Mucco Travel è la minuscola spiaggia di Zambrattia (appena scoperta!) oppure Koversada (nei pressi di Orsera).

Per scogli e sassi, invece, c'è l'imbarazzo della scelta tra le spiagge cittadine, tutte libere e ben tenute, e quelle situate in aperta campagna, lungo la costa. Lasciatevi trasportare dalla fantasia e da un pizzico di curiosità! Qualche consiglio? Da Rovigno (Rovinj) prendete il battello per l'antistante Isola Rossa (Crveni Otok) e perdetevi nella sua incontaminata oasi; da Pola (Pula) cercate l'adiacente parco naturale Premantura e ritagliatevi il vostro angoletto.
La Croazia è famosa anche per la tolleranza al naturismo. Oltre ad apposite zone (anche all'interno dei campeggi stessi, segnate con la dicitura FKK) non è raro, in posti meno frequentati, vedere giovani e adulti tuffarsi e riemergere dalle acque come mamma li ha fatti! Vale la regola del rispetto reciproco: se in una caletta vi sono famiglie naturiste, le famiglie tradizionaliste basta che si spostino un po' più in là e viceversa. Senza esibizionismi nè attacchi isterici.

                                                                      - Da visitare -
Dopo esservi arrostiti al sole, vi consiglio di dedicare una mezza giornata alla cultura, con visite ai numerosi paesi della costa ed entroterra. I primi si assomigliano molto, vista la comune dominazione Veneziana, e tra essi spiccano Pirano (Piran) e soprattutto Rovigno (Rovinj), il cui centro storico mescola antica aristocrazia e moderna decadenza, con vecchi palazzi seicenteschi finemente ristrutturati e piccole case di pescatori tanto colorate quanto segnate dal tempo. Gli antichi vicoli in salita, che mantengono gli originali lastricati, conducono tutti alla basilica di Sant'Eufemia da cui si gode una bellissima vista sul mare e isole circostanti.
Lungo la costa, impossibile non camminare sul Decumano della piccola Parenzo (Porec) - con i suoi resti archeologici Romani e gli splendidi mosaici Bizantini della basilica Eufrasiana (VI sec.) - e non restare affascinati dall'anfiteatro romano di Pola (Pula): un vero e proprio colosseo (il 5° al mondo per grandezza!) ottimamente conservato e sede di eventi musicali. Oltre ad altri resti dell'antica Roma, Pola ti invita a visitare l'adiacente isola di Brioni (Brjuni), ex residenza estiva del maresciallo Tito, oggi parco naturale con accesso controllato.
Nell'entroterra istriano, vale la pena perdersi nelle affascinanti rovine medievali di Dvigrad (da Rovigno in direzione Kanfanar) che conservano ancora intatti muri di cinta e torri di guardia; ammirare l'antica Montona (Motovun) o il castello di Pisino (Pazin) che sovrasta il profondo orrido in cui scorre il fiume Fojba; oppure visitare la solitaria Oprtalj, piccolo paese verdeggiante senza tempo, composto da 10 case quasi tutte abbandonate, e la simpatica Grisignano (Groznjan), meta di artisti e interessanti mostre d'arte.

                                                                     - Enogastronomia -
Se amate il pesce ma raramente potete permettervi sontuose cene fuori casa, in Istria troverete il modo di farvi passare la voglia! Quasi tutti i ristoranti della costa propongono scampi, gamberi e branzini freschi e a prezzi accettabili. Soprattutto se evitate le cittadine particolarmente turistiche.
La mia esperienza biennale a Rovigno, mi spinge a consigliarvi "Pastrik" (davanti all'Ufficio informazioni dei traghetti), con la sua zuppa di pesce e i calamari ripieni o, quasi di fronte, il bar-ristorante all'aperto davanti al mare, con cucina esterna e profumi urbi et orbi! Qui tuffatevi nell'abbondante grigliata mista (tra cui un intero branzino) con contorno di patate. Il prezzo? Solo 99 Kune: più o meno 14 euro! Affascinante anche il minuscolo ristorantino con i suoi 4 tavoli in legno e in equilibrio lungo la salita che porta al lato destro di Sant'Eufemia: piatti veloci anche di pesce a 60-70 Kune (8-10 euro). Nei pressi di Pola, a Dignano (Vodnjan), consiglio invece il ristorante a gestione famigliare "Vodnjanka", con pasta fatta a mano, pecorini al tartufo, morbidissima carne e altre sfiziosità, tra cui ottimi dolci di produzione propria. Nella parte nord della Croazia, la scoperta dell'estate 2016 è stata la trattoria "Marea" a San Lorenzo (Lovrecica) con primi e secondi di pesce che non superavano gli 8 euro!!
Oltre al pesce, altre specialità istriane da gustare sono il mitico prosciutto (un affumicato simile allo speck altoatesino), la squisita carne grigliata, proposta anche sotto forma di spiedini ("rasnici"), e gli spiedini di carne macinata speziata ("cepavcici").

Per quanto riguarda il vino, evitate i rossi, molto leggeri e acquosi, lontani dal classico vino da tavola italiano, e concentratevi sui bianchi. In queste terre è la Malvasia a farla da padrona ma se siete fortunati potrete trovare dei buoni Chardonnay. Un consiglio: non acquistate bottiglie nei vari supermercati (Konzum) o discount (Lidl, Plovdine) perchè il prezzo non vale la qualità. Meglio una gita fuoriporta nei piccoli paesi dell'entroterra e...occhio ai cartelli "Strada del vino": nei vicoli cittadini, piccoli enologi privati vi faranno assaggiare le loro produzioni doc e sicuramente non tornerete a mani vuote. A Dignano (Vodnjan) cercate la cantina Giacometti (aperta la mattina e il pomeriggio dalle 18 alle 20), specializzata in fruttata Malvasia, corposo Merlot e una grappa alle 20 erbe di ben 49 gradi! Sulle colline intorno a Visnjan, a est di Parenzo, cercate il piccolo borgo Zenadraga e la cantina Persuric che produce un ottimo Chardonnay a sole 25 kune a bottiglia (3,50 euro) e ancora meno se lo acquistate sfuso. Tipico dell'Istria è anche il distillato di grappa di prugne Sljivovica.

                                             - Clima, appartamenti, animali e divertimenti -
Il clima dell'Istria lungo la costa è estremamente ventilato, cosa che permette di abbronzarsi (e bruciarsi!) senza troppi problemi. Molti appartamenti non hanno l'aria condizionata o la propongono come extra. Tranquilli, ne potete fare tranquillamente a meno!
Case e appartamenti in affitto sono prenotabili tramite numerose agenzie tuttofare (es. a Rovigno c'è "Futura Travel", a Umago "Ariella") o direttamente su internet, con siti e portali (es. www.rovinj.info) che permettono di trattare via mail con i proprietari senza intermediari. Attenzione: il mio consiglio è cercare solo appartamenti autonomi e non camere, per non ritrovarsi bagni e cucine in comune con altri ospiti o padroni di casa un po' troppo "intraprendenti". I prezzi a persona per notte variano dai 15 ai 25 euro. Il mio appartamento ad agosto 2016 a San Lorenzo, con 4 posti letto, condizionatore e mega soggiorno, costava meno di 60 euro al giorno. Accettabile, no?! I campeggi invece sono super attrezzati e ricchi di servizi per un turismo che in Croazia proviene da tutta l'Europa dell'ovest (Italia, Germania e Olanda in primis) e dell'est (Ungheria e Russia).
Avete un cane? Tranquilli, non incorrerete in particolari problemi. Se da un lato in alcuni appartamenti non si accettano animali (è bene quindi accertarsene al momento della prenotazione), dall'altro potete tranquillamente portare i vostri amici a quattro zampe nei ristoranti come su tutte le spiagge, quelle cittadine incluse.

L'Istria, pur avendo un turismo consolidato da decenni, resta ancora una meta vacanziera per coppie e famiglie. Scordatevi quindi paradisi notturni in Romagna style! Per fare nuove amicizie - a parte i campeggi - consigliamo lo struscio "internazionale" nei centri storici dei maggiori paesi della costa (Parenzo, Rovigno, Pola) con relativi bar. Sul lungomare di Rovigno, imperdibile un salto al caliente "Havana", specializzato in cocktail e shottini esotici e con possibilità di fumare i mitici sigari Cohiba. Difficile, invece, trovare musica e discoteche. Per gli amanti della dancehall, a Parenzo c'è il club "Byblos", a Rovigno tuffatevi alltogether nel parco divertimenti "Monvi", con lunapark e tanti mini dj-set. Occhio, inoltre, ai vari eventi dance nell'anfiteatro di Pola.
Per i piccoli, invece, imbarazzo della scelta come il mega parco di divertimenti acquatici "Istralandia" a Brtonigla (Novigrad), il divertente "Dinopark" a Funtana (sotto Parenzo), il safari nel  bosco a bordo di mini kart "Kart Cross" tra Umago e San Lorenzo. Per tutta la famiglia consigliamo infine una visita alla grotta Baredine, a pochi chilometri da Parenzo, dove ancora vive il Proteus anguinus.
Se amate, infine, il gioco d'azzardo o non disegnate una puntatina una tantum, Croazia e Slovenia tollerano il gioco d'azzardo ed offrono numerosi casinò e sale giochi in tutti i paesi della costa.

Gli istriani (o croati se preferite) hanno un buon rapporto con i turisti e non mostrano "intolleranza" particolare nei confronti degli italiani. Sono però molto orgogliosi e non amano l'ostentazione di soldi e potere. Personalmente non ho riscontrato particolari "pacchi", tranne wiskey annacquato in discoteca ma in questo caso - direbbe il poeta - tutto il mondo è paese!

ALTA PUSTERIA: ESTATI DI RELAX, INVERNI DI ADRENALINA

La montagna è un paradiso di silenzio, odori e sapori; un vaso di Pandora da cui sprizza consapevole voglia di riposo e incontenibile fascino di conoscenza, gusto, divertimento. Stimolante d'inverno, con i suoi sport alpini, accondiscendente d'estate, per romantiche e verdeggianti passeggiate, la vacanza tra i monti, in cambio di rispetto e qualità, non tradisce mai chi accetta di vivere al suo fianco. Dal canto mio, sostengo da oltre 35 anni la causa della Val Pusteria, infaticabile e lussureggiante territorio che da Bressanone si estende fino ai confini con Austria e Veneto. In particolare l'Alta Pusteria (da Brunico a Prato Drava, lungo la SS 49 e limitrofe), con le sue diramazioni, scorci, sorrisi.

                      - Pane, neve e fantasia -
Fate un'abbondante colazione a base di pane nero, burro, marmellata di mirtilli e cornetto alle noci; preparate un paio di "rosette" con lo speck, aggiungete il companatico di cioccolato al latte e la vostra giornata di sci è pronta per partire! L'Alta Pusteria è ricca di impianti di risalita, con almeno uno skilift in quasi tutti i paesi. Ma per unire le esigenze dei principianti con l'agonismo degli adulti, quattro sono le soluzioni possibili: Plan de Corones, San Candido, Monte Elmo, Croda Rossa.
La prima è senza dubbio la meta più affascinante: un mega comprensorio con oltre 50 chilometri di piste per tutti i gusti, 30 impianti di risalita e ben 5 punti di accesso diversi (es. Brunico e San Vigilio di Marebbe) che da 1000 metri conducono tutti al medesimo approdo di circa 2300.
Risalendo verso nord, a San Candido trovate una seggiovia a 4 posti che da 1200 metri sale fino ai 1500 del rifugio Baranci. Da lì è possibile usufruire di 3 facili skilift o scendere direttamente a valle con la slitta, lungo una pista di 5 km che si dipana, silenziosa, attraverso boschi carichi di bianca armonia e abeti cullati dal tempo. A 10 minuti da qui, subito fuori Moso, c'è la cabinovia della Croda Rossa (1200-1800 metri) con altri 3 facili impianti ed un divertente percorso per tornare a valle. Sempre a 5 minuti da San Candido non perdete, infine, Monte Elmo con 2 distinti accessi (cabinovia da Versciaco, funivia da Sesto) e un'altitudine di 2000 metri. Qui trovate piste di media facilità e 4 impianti, tra cui una sorta di "ascensore per il mondo" che conduce a 2250 metri fino al rifugio Gallo Cedrone, da cui ammirare soleggiati panorami da cartolina verso Austria e Tre Cime di Lavaredo. Per i più piccoli, ulteriori 2 skilift a valle sul lato Versciaco.
In ciascuno di questi comprensori è possibile praticare indifferentemente sci o snowboard su piste promiscue e, a metà percorsi, non è raro trovare baite o rifugi che vi accoglieranno per un pranzo tirolese, un veloce spuntino o un Bombardino pomeridiano a base di rum e vov!
I costi dello skypass? Variano naturalmente a seconda del comprensorio, del periodo e dell'orario di arrivo. Un esempio: per un pigro come me che sceglie il mese di marzo per lo sci (bassa stagione, sole e nessuna coda agli impianti) e non si alza prima delle 9-10, l'ideale non è il ticket "giornaliero" bensì il "pomeridiano" che scatta alle ore 12 (per i più lenti dalle 14 c'è anche la "skytest card"!) e costa tra 20 e 25 euro a seconda degli impianti. Noleggiare sci e scarponi, invece, varia dai 15 ai 18 euro al giorno.

                      - Estate: le 5 regole per viverla al meglio -
Molte persone hanno sempre giudicato quasi profana la mia passione estiva per la montagna. Come trascorrere le giornate? Cosa fare di minimamente interessante? La mia risposta è in quelle che io chiamo "Le 5 regole del buon vivere" che ora vi illustrerò.
La prima regola è indubbiamente il RELAX: prendetevi la vita d'altitudine con assoluta calma e lentezza. Se non siete ancora saturi dopo una buona dormita nel silenzio più completo, continuate crogiolandovi al sole, scovando scorci per foto Pulizer, curiosando per negozi di accessori in legno o alpini oppure - se ne avete uno - perdetevi nel verde col vostro cane. Inutile dire che gli amici a quattro zampe troveranno qui il loro paradiso, tra boschi da annusare e sconfinate praterie in fiore. Non disdegnate neppure di leggere il giornale o un buon libro, senza l'occhio carnefice dell'orologio, seduti su una panchina in mezzo al bosco, magari in uno dei tanti parchi giochi mentre i vostri piccoli giocano in libertà!
La seconda regola è lo SPORT. Se amate fare movimento senza versare una goccia di sudore, questo è il vostro nirvana. Non solo mountain bike, rafting, parapendio o scalate, occhio anche ai numerosi campi di calcio, calcetto, tennis e minigolf. Da non sottovalutare neppure le piscine all'aperto o gli impianti al chiuso.
La terza regola è il TREKKING. Anche un pigro come me, circondato da questo ben di Dio, si trasforma in un discreto camminatore, con passeggiate tra boschi, laghi e percorsi alpini. Se per i primi potete, ad esempio, scendere a valle dopo aver preso le varie seggiovie, fra i secondi suggerisco il lago di Dobbiaco (circumnavigabile anche in bicicletta), Anterselva e Braies. Anche per i percorsi avete l'imbarazzo della scelta, con vari gradi di difficoltà. Non potete comunque perdervi le Tre Cime di Lavaredo, la Piccola Croda dei Baranci e i sentieri rocciosi intorno a Braies. Affascinante, infine, la ricerca dei bunker della Grande Guerra, soprattutto intorno a San Candido.
Una volta in montagna, non potete sfuggire almeno una volta alla quarta regola: quella della RACCOLTA DI FUNGHI & FRUTTI DI BOSCO. Sta a voi trovare i posti giusti! Se per i primi occorre però un permesso rilasciato dalle singole Aziende di Turismo locali, per lamponi, fragole e mirtilli potete sbizzarrirvi a vostro piacimento - sempre nel rispetto dell'ambiente - e ricavare in soli 10 minuti delle sontuose marmellate!
Dulcis in fundo, non dimenticate TURISMO & CULTURA con interessanti gite e visite perchè, come diceva il poeta, "fatti non foste per viver come bruti"! Ma a questo argomento è d'uopo dedicare un capitolo a parte.

                                - Alla scoperta di... -
Molti gli scenari naturalistici e culturali che si dipanano lungo l'Alta Pusteria. E se amate Medioevo e castelli non resterete delusi! Subito prima di entrare in Brunico, sulla destra trovate un accesso privilegiato per San Vigilio di Marebbe, Corvara e, in mezz'ora, l'intera Val Badia. A guardia dell'imbocco, il sontuoso Castello (privato) di San Martino. Dalla parte opposta della SS 49, invece, si erge Castel Badia. Dopo una visita al capoluogo, col suo maniero (altrettanto privato), gli archi lungo il corso e buone possibilità di shopping (presente anche la libreria più fornita della Pusteria), serrate subito a sinistra in direzione Val Aurina e Val di Tures. Qui consiglio lo splendido castello di Campo Tures (visitabile) e il fantastico scenario naturalistico delle Tre Cascate, con intrigante percorso boschivo.
Proseguendo sulla nostra SS 49, dopo Perca e Valdaora, deviate per il verde lago di Anterselva e l'altezzoso Passo Stalle, stretta strada a senso unico alternato che conduce a 2000 metri fino al confine con l'Austria. A Monguelfo, invece, consigliamo un salto al castello (visitabile) che sorveglia l'imbocco alla Val Casies, mentre prima di arrivare a Villabassa concedetevi una deviazione verso il lago di Braies e Prato Piazza. Dobbiaco è il penultimo "spartitraffico" dell'Alta Pusteria. Qui potete fervarvi un turno passeggiando intorno al maniero (privato!) o in direzione del dolce pendio della Valle San Silvestro; evadere verso il lago di Dobbiaco e, superando Valle di Landro e Misurina, giungere sino a Cortina; oppure proseguite in direzione San Candido, ultimo grosso centro prima del confine statale e regionale.
Piccola perla della Pusteria, situata in una vallata molto aperta e luminosa, con una bellissima chiesa romanica e tutti i servizi essenziali (tra cui l'ospedale), grazie ad una mentalità iperimprenditoriale e costruzioni a go go, sta lentamente trasformandosi in una Cortina in miniatura. Non rari, a tal guisa, neppure incontri con politici o manager pubblici. Ma San Candido è soprattutto punto di partenza per escursioni verso Austria o Cadore. Nel primo caso, dopo aver superato le piccole Versciaco e Prato Drava, in 5 minuti siete al confine. Per prima cosa effettuate un conveniente pieno di benzina poi, dopo una sosta al "Loacker Centre" di Heinfels, con le sue prelibatezze dolciarie, proseguite in direzione Lienz. Breve visita alla cittadina, acquisto dei mitici cioccolatini Mozartkugen e via verso lo splendido ghiacciaio Grossglockner!
Il giorno successivo, invece, da San Candido prendete la SS 52 e, superato Sesto, arriverete alla piccola Moso. Qui potete serrare a destra in Val Fiscalina e proseguire a piedi verso le Tre Cime di Lavaredo, oppure continuare dritto verso il dirimpettaio Passo Monte Croce, porta d'accesso al Cadore e alla regione Veneto. Un consiglio? Provate il veloce triangolo Auronzo-Cortina-Dobbiaco o, voglia permettendo, il quadrilatero Auronzo-Cortina-Quattro passi (Falzarego, Sella, Pordoi, Gardena)-Bolzano. Ma vi basterà il tempo per tutto?

                - Enogastronomia e prodotti biologici -
Dal punto di vista culinario, non esiste una vera e propria cucina tipica della Val Pusteria ma i riferimenti sono quelli della tavola sudtirolese, con primi fatti in casa, come canederli, spaetzel, schlutzkrapfen o la sempre presente polenta, qui servita con i funghi; secondi di carne di montagna, quali capriolo o cervo, affettati tipici come lo speck e - per i più golosi - i meravigliodi strudel, krapfen e frittelle di mele. Ma dove gustare tutte queste prelibatezze?
Il primo consiglio è recarvi presso le numerose feste e sagre di paese. Tra i ristoranti - tutti sinceramente di buona qualità, anche quelli degli alberghi - consiglio il "Winkelkeller" di Dobbiaco o, nell'adiacente Valle San Silvestro, la "Genziana" e il maso "Seiterhof" con la sua rinomata carne. Stesso ragionamento per gelaterie e pasticcerie, anche se la mia preferita resta "Kofler" a Moso, con giganti e assortite fette di torte di montagna da gustare, accompagnate da un buon succo di mirtilli o una cioccolata calda, davanti alla splendida Val Fiscalina in fiore.
Così come per la cucina, non vige un bianco o un rosso tipico della Val Pusteria ma ottimi nettari altoatesini (Gewurztraminer, Muller Thurgau, Sylvaner, Legrein, St. Magdalener, etc.) che potete acquistare presso i vari supermercati, enoteche e discount specializzati, come "Drink" a San Candido. Ma il mio consiglio - per farsi una cultura enologica - è andarli direttamente a prendere (ed assaggiare!) nelle migliori aziende di produzione. Qua di seguito, alcune indicazioni.
A Bressanone imboccate la A 22 in direzione sud. La prima tappa è la vicina Chiusa dove, sulla SS 12 (Brennero-Abetone!), trovate la "Eisacktaler" con i suoi superbi bianchi Muller, Traminer, Kerner, pluripremiati nelle migliori guide d'Italia. Proseguite lungo la statale fino a Bolzano e cercate il quartiere periferico Gries, nei pressi dell'ospedale. Qui, in un vecchio convento medievale ancora abitato dai frati, è prodotto il miglior Legrein altoatesino, quello della "Muri-Gries". Da Bolzano cercate, quindi, le indicazioni per la Strada dei Vini: lì troverete il vostro paradiso tra castelli, laghi e naturalmente...cantine! La prima tappa è a San Michele Appiano per degustazioni dei nettari "H. Lun", "Girlan" e soprattutto "St. Michael Eppan", con i suoi bianchi e rossi di qualità - altrettanto pluripremiati - quali Riesling, Moscato, Pinot Bianco, Cabernet. Per l'ammazzacaffè, indirizzatevi alla distilleria "Walcher"! Dopo una breve sosta a Caldaro (e un tuffo al lago!) per provare il rosso Kaltern See o il bianco Chardonnay a marchio "Kaltern Kellerei" (a fianco c'è anche la "Erste & Neue"), obbligatoria la sosta alla successiva Termeno (Tramin), patria indiscussa del Gewurztraminer. La cantina regina è la pluriacclamata "Tramin", con bianchi e rossi per ogni gusto e portafoglio (Muller, Traminer, Nussbaumer, Stoan, Loan); ma a Termeno hanno sede anche le distillerie "Rohner" (assaggiate la secca Gold) e "Psenner" che producono (con "Pircher") le migliori grappe e liquori dell'Alto Adige. Se il vostro "palloncino" tascabile dice che potete continuare, proseguite lungo la Strada dei Vini fino a Mezzolombardo, nella piana Rotaliana, madre del Teroldego, dove conviene sostare presso la "Cantina Rotaliana". Qui il nostro wine tour si esaurisce ma prima di riaffrontare l'autostrada, consiglio un esame di autocoscenza e almeno una full immersion in pane, acqua e wurstel! Una postilla sulle grappe: oltre a quelle di etichetta, provate anche le "artigianali" a base di erbe di montagna (ruta, genziana, menta piperita, pino mugo, etc.) in vendita presso i masi di produzione o market specializzati.
Per tutti gli amanti dei latticini (e non solo), oltre alle latterie di paese, che producono ogni giorno decine di ottimi formaggi freschi di mucca, pecora, capra e cremosissimo burro e yogurt, è d'uopo uno sfizioso tour attraverso alcuni masi dell'Alta Pusteria, dove potete non solo fare acquisti ma anche - su prenotazione - tuffarvi in didattiche visite guidate sulla vita di montagna e sugli stadi di lavorazione dei prodotti. Da Brunico, imboccata la panoramica per San Lorenzo, San Martino e San Vigilio di Marebbe, dopo alcuni chilometri, in località Pieve di Marebbe (strada Pliscia), trovate il maso Mesavila con i suoi formaggi, sciroppi, marmellate, erbe per infusi e soprattutto un cremosissimo burro da leccarsi i baffi. Scendendo da qui verso San Vigilio, in località Mantena (strada Mantena) c'è la fattoria Frenner, unica in zona a produrre miele e un genuino idromele (bevanda ottenuta dalla fermentazione alcolica del miele) per accompagnare i pasti, in sostituzione del vino, o per dessert. Tornando on the road e riaffrontando l'ormai mitica SS 49, dopo Perca, sulla sinistra, prendete per Malavila fino a giungere al Maso delle Erbe, un'affascinante costruzione in tronchi di legno, con produzioni quali grappe e liquori, aceti, olii essenziali, marmellate ed erbe per infusi. Ma non solo: se al suo interno, tra elfi e streghette in legno, trovate uno splendido museo con reperti archeologici dei primi insediamenti in zona, all'esterno conviene perdersi nel breve percorso naturalistico boschivo o nel geometrico orto botanico, padre di tutti gli estratti d'erbe prodotti. Per i puristi dei latticini, a Braies, in Val Casies (loc. Santa Maddalena) e San Candido, consigliamo i masi Lechner, Waldsamer e Marer, con squisiti formaggi artigianali, burro e yogurt. A Dobbiaco, sulla strada panoramica per San Candido, potete infine trovare ottimi salumelli affumicati, speck e biobeef di produzione propria presso il maso Hacker. Una postilla sul "biobeef", carne bovina morbidissima, ottenuta da mucche nutrite esclusivamente con erba e foraggio secco dei singoli masi. Per tutti gli interessati all'acquisto, viene venduta già suddivisa in porzioni miste ma necessita di (ovvia) prenotazione anche di mesi. Elenco completo delle aziende e contatti su www.biobeef.it .

                       - Parchi giochi e divertimenti -
Scordatevi strusci notturni, locali, musica e tantomeno discoteche: in montagna il coprifuoco scatta all'ora di cena e finisce alle prime luci dell'alba! A parte pub, enoteche e gelaterie, la notte non offre grandi divertimenti. Di giorno, invece, si spalancano le porte dello sport e intrattenimento per famiglie, adulti, bambini.
Per i più piccoli, in ogni paese dell'Alta Pusteria è presente un parco divertimenti nel bosco, con altalene, scivoli e numerosi altri giochi in legno. Per lo sport di tutta la famiglia, trovate pressochè ovunque centri sportivi attrezzati con impianti da calcio, calcetto, tennis, bocce e minigolf. Non scordatevi neppure le piscine all'aperto o chiuso, come il megaimpianto "Acquafun" di San Candido con disponibilità di sauna e wellness center. Intriganti, a Dobbiaco, il Parco Avventura con ben 11 percorsi sospesi di varia difficoltà e il Parco zoologico "Gustav Mahler", dal nome del grande compositore che nell'adiacente maso ha soggiornato e scritto alcune opere. Per i più grandi, a Sesto ben 2 scuole di parapendio, per provare l'emozione di vivere le montagne dall'alto lanciandosi in adrenalinici voli da soli o in compagnia di esperti istruttori.

Desidero concludere questa lunga narrazione con un appello e una curiosità. In primis, vi invito ad amare la montagna come il vostro migliore amico o una persona di famiglia; rispettate la natura, i fiori, i boschi, non calpestando funghi sgraditi nè tantomeno abbandonando maleducatamente carta e rifiuti come - purtroppo - abituati in città. Dulcis in fundo, desidero svelarvi un segreto: sapete che la Drava è l'unico fiume italiano che tocca ben 4 stati diversi? Si...proprio la Drava che nasce sui monti di Dobbiaco! Dopo i pochi chilometri in territorio tricolore e l'ingresso in Austria, procede eretta verso Slovenia e Croazia dove, per lunghi tratti, segna addirittura il confine con la dirimpettaia Ungheria. Non sarebbe male seguirne tutto l'iter fino allo sbocco nel Danubio, poco dopo la città croata di Osjiek. Ma questa è tutta un'altra storia!